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divisione delle parole in sillabe

Divisione in Sillabe

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La divisione in sillabe

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La divisione in sillabe

La sillabazione consiste nella divisione di una parola nelle sillabe che la compongono. La sillaba rappresenta una componente fonetica, ovvero un complesso di suoni pronunciato attraverso una sola emissione vocale.
La sillabazione viene utilizzata sopratutto nella scrittura o nella stampa in quanto, al momento di andare a capo a fine riga o a volte per mancanza di spazio, occorre suddividere le parole; la suddivisione in sillabe consente inoltre di definire il ritmo e la metrica di un testo.
Cosa sono le sillabe.

La sillabe, elemento del linguaggio naturalmente presente nella coscienza linguistica di ogni essere umano, si possono suddividere in tre elementi: l'attacco, il nucleo e la coda.
Il nucleo è l'unica parte obbligatoria in una sillaba; detto anche picco d'intensità, ne rappresenta la parte centrale, mentre l'attacco e la coda rappresentano rispettivamente l'inizio e la fine della sillaba.
In fonetica la sillaba viene definita unità minima di realizzazione sonora del linguaggio umano. Infatti, ogni parola è composta almeno da una sillaba.
Tutte le parole possono essere divise in sillabe ed alcune, composte di una sola sillaba, sono dette monosillabi. Le parole formate da più sillabe vengono chiamate bisillabe (se formate da due sillabe), trisillabe (tre sillabe), quadrisillabe (quattro sillabe) o polisillabe (se sono formate da quattro o più sillabe).

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Come dividere in sillabe: le regole fondamentali.



La scomposizione in sillabe consiste nell'individuare le sillabe di cui una parola si può comporre; va effettuata seguendo un complesso di regole che consentono di suddividere in modo grammaticalmente corretto qualsiasi parola della lingua italiana.
Come la lingua nel suo complesso, in continuo movimento per le variazioni e la modernizzazione che continuamente subisce, anche queste regole sono in continua evoluzione. Vediamo di seguito le norme fondamentali da rispettare per una sillabazione corretta.
Una sillaba può essere formata da una sola vocale (per esempio amare: a-ma-re), da una vocale e una consonante (dare: da-re), da una vocale insieme a più consonanti (banca:ban-ca) o da più vocali e più consonanti (buono: buo-no, sguardo: sguar-do).
Tutto ciò ci consente innanzitutto di precisare che in ogni sillaba deve essere contenuta almeno una vocale, si tratta di una regola fondamentale e inderogabile. Una sillaba può essere costituita anche da una singola vocale, mentre al contrario non può essere formata da una singola consonante.
Ecco una serie di tipologie che si possono incontrare nella nostra lingua e le regole da seguire per una sillabazione grammaticalmente inappuntabile.

1 - Consonante più vocale.


Una sillaba si compone di una consonante e una vocale quando segue un'altra consonante o la parola è terminata. Quindi in una composizione del tipo consonante - vocale - consonante - vocale, ogni sillaba sarà composta da una consonante e da una vocale. Per fare un esempio, la parola lavoro si suddivide in questo modo: la-vo-ro.

2 - Parole che iniziano con una vocale.


Quando una parola inizia con una vocale, se questa è seguita da una consonante rappresenta una sillaba a sé stante. Esempio: la parola estate si suddivide in e-sta-te.
Se però la consonante non rappresenta l'inizio della sillaba successiva, ma è seguita da una doppia, le doppie consonanti vanno divise e la prima vocale non sarà più una sillaba singola. Facciamo un esempio pratico: la parola attesa verrà suddivisa in at-te-sa.

3 - Gruppi di consonanti.


Per quanto riguarda i gruppi di consonanti, queste possono essere separate o rimanere nella stessa sillaba in base ad alcune regole ben precise.
- Prima di tutto, le consonanti doppie come già anticipato vengono separate: esempio asso diventa as-so.
- Anche nelle parole il cui è presente la coppia di consonanti "cq", queste vengono divise. Per esempio acqua: ac-qua.
- I gruppi di consonanti la cui pronuncia forma un suono unico non vanno separati ("ch", "gh", "gl", "gn"), es. pochi: po-chi, legno: le-gno.
- La lettera "s" va separata solo se seguita da una doppia, ma non se seguita da altre consonanti. Per esempio strascico: stra-sci-co.
- Alcune consonanti si separano dalla consonante che le segue; è il caso di "l", "r", "m" e "n". Es. molto: mol-to, anta: an-ta, armi: ar-mi.
- Non vanno invece separati i gruppi di consonanti che si possono trovare all'inizio o all'interno di una parola, come i gruppi "str", "cr", "pr". Es. strano: stra-no, acredine: a-cre-di-ne, aprire: a-pri-re.
- Se il gruppo di consonanti non può mai trovarsi nella lingua italiana come inizio di una parola, la prima delle consonanti si stacca dalla sillaba successiva. Per esempio la parola palma andrà suddivisa in pal-ma.

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4 - Gruppi di vocali.


Qui occorre fare una premessa: i gruppi di più vocali devono essere divisi o meno a seconda che le vocali vadano a formare un dittongo o uno iato. Vediamo quindi brevemente che cosa significano questi termini.
Un dittongo è un insieme di due vocali in cui lo spostamento di voce nel momento in cui si pronunciano è molto breve, tanto che sembra quasi di pronunciare una vocale unica (es. piove).
Nello iato invece la pronuncia delle vocali viene effettuata attraverso due emissioni diverse di voce (es. paura). Vediamo ora come vanno suddivise in sillabe le parole contenenti un dittongo o uno iato.
- Le vocali contenenti un dittongo rimangono unite nella stessa sillaba. Esempio piove: pio-ve.
- Le vocali contenenti uno iato si separano in sillabe diverse. Esempio paura: pa-u-ra.

5 - Parole apostrofate.


Fino a non molto tempo fa non era considerato grammaticalmente corretto andare a capo dopo un apostrofo, per esempio suddividendo all'aria in all'-a-ria, mentre ultimamente questa regola viene vista come corretta. Gli autori non concordano su questo e, soprattutto in passato, alcuni ritenevano che fosse preferibile reintegrare la vocale mancante, es. all'aria diventa alla aria, suddividendo poi in questo modo: al-la a-ria.

6 - Prefissi.

Per le parole utilizzate come prefisso, in passato la tendenza era principalmente quella di separarle dal resto della parola suddividendole in una sillaba a sé stante. Per esempio la parola disabitato veniva di norma suddivisa in questo modo: dis-a-bi-ta-to. Al giorno d'oggi invece prevale la versione che consiglia di dividere le parole contenenti prefissi seguendo le regole generali della suddivisione in sillabe. In questo caso la parola disabitato verrà così suddivisa: di-sa-bi-ta-to. Questa è probabilmente la maniera migliore di suddividere le parole che comprendono un prefisso, in quanto la prima modalità, pur non essendo del tutto scorretta grammaticalmente, è oggi tendenzialmente in disuso.



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